Come riconoscere un attacco di panico? Che cos’è un attacco di panico? Un breve video per comprendere come riconoscere un attacco di panico.
L’attacco di panico è una particolare tipo di risposta alla paura Ma come lo riconosciamo? Che cosa avviene durante un attacco di panico?Improvvisamente, compaiono paura e disagio. Paura e disagio intensi che raggiungono il picco in pochi minuti. E in cui pochi minuti compaiono diversi sintomi come palpitazione, tachicardia, sudorazione, brividi o vampate di calore, tremori, sensazioni di soffocamento, dolori o fastidio al petto, talvolta sono così intensi che la persona erroneamente pensa stia per sopraggiungere un infarto. O ancora la persona può esperire un senso di irrealtà o la sensazione di essere distaccati da se stessi Abbiamo la paura di perdere il controllo, di impazzire e spesso di morire
Il panico è un fenomeno diffusissimo, ne soffrono decine di milioni di persone in tutto il mondo. Se anche tu sei uno di questo e se la domanda che ti stai ponendo è se si può guarire dagli attacchi di panico, questo articolo è stato scritto proprio per risponderti.
Sì, dagli attacchi di panico si può guarire; guarire dal disturbo di panico è possibile.
Il trattamento di questo disturbo, al giorno d’oggi costituisce l’area d’intervento in cui la psicoterapia ha raggiunto i risultati migliori.
Ad oggi, si registrano risultati migliori, rispetto agli anni precedenti, anche per quanto concerne i farmaci. Sono disponibili oggi farmaci sempre più specifici ed efficaci che sono in grado di ridurre e limitare gli spiacevoli sintomi collegati.
L’assunzione dei farmaci deve essere effettuata, ovviamente ed esclusivamente sotto la supervisione di un medico specializzato; è lui, infatti, che concorda la necessità di una terapia farmacologica.
Per taluni casi, è possibile conciliare il percorso psicoterapeutico con l’assunzione di farmaci, strategia tra l’altro vincente stando alla letteratua scientifica.
Per quanto riguarda il percorso psicoterapeutico, la psicoterapia strategica e quella di tipo cognitivo comportamentale sembrano essere quelle più appropriate.
Le linee guida internazionali (NICE NAtional Institute for Health and Clinical Excelence, 2011) indicano la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, insieme al training di rilassamento, come i trattamenti più efficaci per la cura degli attacchi di panico. Si menzionano anche gli interventi self-help e la psicoeducazione in gruppo che, comunque, seguono un orientamento cognitivo-comportamentale.
La psicoterapia strategica è l’altro approccio che sembra avere risultati migliori. Questa ultima terapia, anzi, pone l’accento sulla brevità del percorso di guarigione. Nardone scrive che per guarire dagli attacchi di panico basta infatti una terapia breve mirata, fondata sul linguaggio logico e insieme suggestivo del terapeuta, su inconsueti compiti che il paziente deve svolgere alla lettera, sull’idea che bisogna “spegnere il fuoco aggiungendo la legna”.
Lo sapevi che la parola “panico” deriva da una figura mitologica dell’antica Grecia?
L’etimologia della parola (“Panikós”), infatti, deriva dal nome del dio Pan.
Figlio di Hermes e della ninfa della quercia Driope, fu abbandonato dalla madre dopo la nascita a causa della sua bruttezza che l’aveva terrorizzata, aveva infatti le sembianze per metà di un uomo e per metà di una capra.
Nonostante fosse stato invitato dal padre a vivere sull’Olimpo, Pan decise di trascorrere la sua vita nei boschi: per questo è considerato il dio della natura.
In realtà Pan era un satiro gioioso, pieno di voglia di vivere e giocare, ma la sua terribile espressione e la sua risata spaventosa incuteva terrore in coloro che lo vedevano o udivano.
Il dio silvestre aveva infatti l’abitudine di spaventare i viandanti, con rumori sordi e mostrandosi sul loro cammino per poi scomparire velocemente. Le vittime rimanevo così incredule, incapaci di spiegare l’accaduto e di gestire le forti emozioni negative provate.
Al “timor panico” viene quindi associata una sensazione terribile, di un terrore che si manifesta in maniera improvvisa e inaspettata, causa della paura che possa questa esperienza ripresentarsi.
FONTI: https://www.psicologiacontemporanea.it/blog/il-panico- lurlodeldiavolo/fbclid=IwAR31iSunjgaDLV8OBPAYghWq7x8PkBb6T96DCQA_N8BOGp8_Wp3P sZ7tFA&fs=e&s=cl https://www.guidapsicologi.it/articoli/il-disturbo-da-attacchi-di-panico-e-la-mitologia-del-dio- pan https://www.stateofmind.it/attacchi-di-panico/#cosa-sono-gli-attacchi-di-panico
Effettivamente a settembre si può vivere un malessere generale, una sensazione di spossatezza. Ci si può sentire psicologicamente e fisicamente appesantiti. Si possono avere difficoltà a concentrarsi, ad addormentarsi. Si possono sperimentare: sbalzi d’umore, astenia, ansia.
Ma perchè?
Questa è una risposta psicofisiologica sia al rientro alla quotidianità fatta di scadenze, di problemi, di impegni che sostituiscono i ritmi e le attività più leggere delle vacanze, sia al modo in cui viviamo settembre considerandolo un mese di bilanci, di nuovi obiettivi, di traguardi, di cambiamenti.